Reato di Clandestinità, nulla di nuovo

reato di clandestinità

Reato di immigrazione clandestina, per ora non cambia nulla

Frenata all’abolizione del reato di immigrazione clandestina, fortemente voluta anche dai magistrati italiani. Il governo cerca una linea di compromesso, aumentando le pene per chi delinque

Alla fine, almeno per il momento, ha prevalso la linea della prudenza e il reato di immigrazione clandestina rimare in vigore nonostante la volontà forte del governo di presentare un decreto legislativo per abrogarlo.

In effetti il testo è stato semplicemente congelato, prima di essere presentato in Consiglio dei ministri per essere discusso ed eventualmente modificato facendo delle distinzioni importanti.

L’idea di fondo sembra essere quella di cancellare le multe ai clandestini ‘regolari’ e in compenso di aumentare le pene invece per chi commetta reati. Tutto questo potrebbe passare attraverso un emendamento al disegno di legge per la riforma del processo penale attualmente in discussione al Senato.

Tutto comunque dovrebbe avvenire in tempi brevi, aggirando le polemiche tra falchi e colombe che hanno aperto questo 2016 su fronti opposti : da una parte ci sono gli alleati del Pd, come Ncd per bocca dello stesso Ministro dell’Interno Angelino Alfano, ma soprattutto Lega e Forza Italia che contestano la depenalizzazione del reato di clandestinità.

Dall’altra invece il Partito Democratico che la ritiene una riforma corretta, anche se sta prevalendo una linea di prudenza, dettata dall’impatto che il provvedimento potrebbe avere sull’opinione pubblica alla luce di quanto sta succedendo in Europa, non ultime le aggressioni a molte donne denunciate in diversi Paesi a cominciare dalla Germania la notte di Capodanno.

In fondo è stato lo stesso ministro Alfano ad anticipare la linea dopo essersi confrontato con il premier Renzi: “In questo particolarissimo momento occorre evitare di trasmettere all’opinione pubblica dei messaggi che sarebbero negativi per la percezione di sicurezza”.

Una posizione però che rischia di creare nuove fratture con la magistratura che lamenta un eccessivo lavoro in tribunali già congestionati di cause. Fino ad oggi infatti il reato di immigrazione clandestina non ha affatto frenato gli arrivi in Italia, tanto che il super procuratore antimafia, Franco Roberti, è stato chiaro e diretto nel suo giudizio: “Il reato di immigrazione clandestina è un ostacolo alle indagini”.

Stessa linea di Rodolfo Sabelli, presidente dell’Associazione nazionale magistrati: “Bisogna fare molta attenzione a far prevalere la demagogia. L’immigrazione illegale non si combatte con la minaccia risibile di un’ammenda, ma il reato intasa i tribunali e ostacola le indagini. La politica deve farsi carico dei timori della gente, ma se le paure sono infondate bisogna combatterle spiegando come stanno realmente le cose”.